ALLA PANORAMICA

I denti nel regno animale

Nina von Allmen
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Tierzähne

Come gli esseri umani, anche gli animali utilizzano i denti per sminuzzare il cibo. I denti degli animali possono avere forme, dimensioni e colori molto diversi a seconda della loro alimentazione e del loro modo di vivere. 

Si considerano «denti veri» tutte le strutture che si compongono di smalto, dentina e cemento (le tre sostanze dure) e di polpa (la sostanza morbida). Denti di questo genere si trovano spesso nei vertebrati, per esempio nei pesci, nei mammiferi e nei rettili. Gli uccelli, invece, non hanno denti e gli anfibi ne hanno raramente.
 
Ogni dente ha una funzione specifica 
I canini e gli incisivi, in particolare, hanno forme molto diverse a dipendenza della specie animale. Nei leoni e in altri predatori, che usano questi denti per trattenere le loro prede, vengono chiamati zanne.
 
Anche gli elefanti e i trichechi hanno le zanne. I primi le utilizzano per difendersi e per marcare il territorio o come strumenti, per esempio per scavare, sollevare tronchi o aiutarsi a uscire dall’acqua. I trichechi, invece, oltre che per difendersi, le usano per praticare fori nel ghiaccio, che permettono loro di respirare. 
 
Le zanne sono la caratteristica che rende l’elefante l’animale con i denti più grandi e pesanti al mondo: sono già stati avvistati esemplari con zanne lunghe oltre tre metri e quelle più pesanti superavano i 200 chilogrammi. Tra l’altro, solo due terzi delle zanne sono visibili, il resto è ancorato nel cranio. 
 
Un’igiene orale bestiale 
Anche gli animali possono avere mal di denti. Per prevenire le infiammazioni, alcuni si fanno pulire gli spazi interdentali. Il guardiano dei coccodrilli, per esempio, è un uccello che, fungendo per così dire da spazzolino, ha il vantaggio di non dover andare a caccia, visto che può cibarsi dei parassiti e dei resti di cibo che trova nel cavo orale del coccodrillo. 
 
Negli animali la carie è molto rara perché la loro dieta è povera di zuccheri. Tuttavia, se vengono cibati con alimenti contenenti zucchero, gli animali domestici possono sviluppare carie.
 
Il caso dei squali e dei lamantini 
Gli squali e i lamantini non devono temere di restare sdentati. I loro denti, infatti, ricrescono in continuazione. Nel corso della loro vita, gli squali perdono fino a 30’000 denti. La loro cosiddetta dentatura “a revolver” è costituita da diverse file di denti, quindi anche se perdono un dente non si nota proprio.
 
Nonostante questa loro particolare dentatura, gli squali non sono gli animali con più denti. I delfini, per esempio, ne hanno 252. Sulla terraferma, invece, l’animale con più denti è l’armadillo, che ne ha 104.
 
Nei lamantini, che scavano nella sabbia alla ricerca di piante da mangiare, i denti si consumano molto rapidamente. Anche nella loro bocca crescono nuove file di denti, che piano piano si spostano in avanti, andando a sostituire i denti logorati. 
 
Denti inaspettatamente duri
I castori hanno incisivi molto duri con i quali abbattono gli alberi. Ci riescono perché nei loro denti è presente il ferro, che conferisce loro la tipica colorazione giallo-arancione. 
 
Tuttavia, stando alla scala di durezza di Mohs, che stabilisce i livelli di durezza delle sostanze con valori che vanno dall’1 (il talco) al 10 (il diamante), i denti più duri sono quelli dei topi, che raggiungono il valore di 9,6. A titolo di paragone, i denti umani hanno un livello di durezza pari a 5.
 
Anche gli animali hanno i denti da latte
Pur essendo parecchio diversi tra loro, in alcuni aspetti i denti degli animali e quelli degli esseri umani si somigliano. In molti vertebrati, per esempio, si assiste alla permuta dentale, durante la quale i denti da latte vengono sostituiti da quelli permanenti, esattamente come accade negli umani. La dentatura decidua dei gattini si completa a circa due mesi di età, mentre intorno ai cinque mesi si ha la permuta dentale. Rispetto a noi, però, nei gatti non cambia solo la dentatura, ma anche la forma della mascella, il che fa perdere loro la forma rotonda del musino, che tanto ci intenerisce.