ALLA PANORAMICA

Perché digrigniamo i denti?

Andrea Renggli
Istock
Bruxismus

Molte persone non si rendono conto di digrignare i denti o di serrare frequentemente le due arcate dentali. Il fattore scatenante è spesso lo stress quotidiano.

Ci sono persone che, quando sono sotto pressione, serrano i denti. Il termine specialistico che indica la condizione di digrignare regolarmente i denti e di stringere e sfregare l’una contro l’altra le due arcate dentali è «bruxismo». Spesso le persone non si rendono conto di digrignare i denti, soprattutto se lo fanno di notte, tuttavia con il passar del tempo iniziano a soffrire di dolori alle articolazioni temporo-mandibolari e di tensioni muscolari, che possono causare mal di testa o mal di schiena. Anche i denti possono subire danni. I muscoli mascellari sono molto forti, pertanto serrando l’arcata superiore e quella inferiore e digrignando i denti si esercita una forte pressione. Con l’andar del tempo, lo smalto dei denti viene rimosso e la sottostante dentina viene intaccata.

Il bruxismo è molto diffuso tra la popolazione e colpisce le persone di ogni fascia di età. Nell’ambito di un sondaggio condotto nei Paesi Bassi il 16,5 per cento degli adulti ha dichiarato di digrignare i denti. Tuttavia, poiché sono in molti a stringere o a digrignare inconsapevolmente i denti, con ogni probabilità questa percentuale è molto più alta. La maggior parte delle persone si sottopone a un trattamento solo quando inizia ad avere dolori, e in questi casi il medico dentista fa realizzare una ferula (o bite) per proteggere i denti. La fisioterapia aiuta a sciogliere le tensioni muscolari, mentre se il bruxismo è causato dallo stress o da una malattia psichica può risultare utile anche la psicoterapia.

Negli ultimi due anni il numero di pazienti affetti da bruxismo è aumentato. Secondo il prof. Jens Christoph Türp, che lavora presso l’UZB, il Centro universitario di medicina dentaria di Basilea, la pandemia di CoViD è stata probabilmente fonte di stress per molte persone. «Dalla fine del lockdown in Svizzera, ossia dalla primavera 2020, all’UZB abbiamo seguito più pazienti che soffrono di bruxismo o di disturbi all’articolazione temporo-mandibolare rispetto al passato» e, sempre secondo Türp, sembrerebbe esserci una correlazione tra questo aumento del bruxismo e le ripercussioni psicologiche e sociali del lockdown e dell’isolamento, ossia il senso di insicurezza, le preoccupazioni e l’angoscia esistenziale.

Di notte, chi soffre di bruxismo può utilizzare una ferula confezionata su misura, grazie alla quale è possibile proteggere lo smalto dei denti, ridurre la tensione a carico delle articolazioni temporo-mandibolari e favorire il rilassamento dei muscoli masticatori, diminuendo così i dolori. A seconda della gravità dei disturbi, il medico dentista può consigliare un altro tipo di ferula. Il prezzo di una ferula, che ha un ciclo di vita di circa dieci anni, oscilla tra i 700 e i 1300 franchi. È fondamentale adeguare con precisione la ferula al singolo paziente, pertanto quelle vendute negli shop online, che si possono adeguare per conto proprio, non sono indicate per la maggior parte dei pazienti che soffrono di bruxismo.