ALLA PANORAMICA

I bambini sulla poltrona odontoiatrica: come approcciare i piccoli pazienti

med. dent. Sabrina Steinmeier
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Kind in Zahnarztpraxis

Per curare i bambini servono un approccio speciale e molta creatività. Può quindi essere utile disporre di un piano specifico all’interno dello studio dentistico per affrontare i trattamenti sui bambini.

Spesso i bambini hanno paura del dentista. Frasi del tipo «Se non ti lavi i denti, dovrai andare dal dentista e allora sì che saranno dolori!» possono spaventare a tal punto i bambini che alla fine si rischia di non riuscire neanche a farli accomodare sulla poltrona odontoiatrica. Il nostro approccio come medici dentisti dovrebbe quindi iniziare dai genitori. Per instaurare un rapporto di fiducia con loro, dobbiamo renderci conto che remiamo tutti nella stessa direzione. Spesso i genitori non si accorgono di trasmettere ai loro figli atteggiamenti negativi.

Guardare il mondo con gli occhi dei bambini

L’ambiente poco familiare di uno studio dentistico può comunque intimorire anche i bambini che non vengono minacciati di dover andare dal dentista se non si lavano i denti. Per i piccoli, infatti, gli odori che si sentono in uno studio dentistico, gli ambienti spesso sterili, i rumori di fondo e lo strano abbigliamento del personale sono qualcosa di completamente nuovo.

Negli studi dentistici che curano molti piccoli pazienti converrebbe creare ambienti a misura di bambino. Appendere fotografie e dare una mano di colore alle pareti aiuta a rendere più accoglienti i locali. Inoltre il personale non deve per forza indossare abiti da lavoro bianchi: una mascherina o delle scarpe colorate con motivi di animali, per esempio, aiutano a interagire con il bambino. Anche mettere dei giochi in sala di attesa permette al piccolo paziente di sentirsi a proprio agio.

Si può inoltre lavorare sull’accoglienza del bambino nello studio. In occasione della prima visita dal medico dentista, il personale dovrebbe ricevere di persona i genitori e il bambino e fare con loro un piccolo giro dello studio fornendo le spiegazioni del caso. In questo modo si riescono a mitigare i timori iniziali. In caso di bambini molto insicuri, il primo appuntamento potrebbe limitarsi alla visita dello studio, rimandando il primo trattamento alla seconda visita.

Approccio graduale

Una volta che il bambino si è familiarizzato con gli spazi dello studio dentistico, dobbiamo instaurare con lui un rapporto di fiducia. Sono soprattutto i bambini che non hanno mal di denti a non volersi far guardare in bocca. Per assicurarci la loro collaborazione è quindi indispensabile andare d’accordo con i piccoli: dato che in generale i bambini hanno bisogno di un po’ più di tempo di noi adulti, non bisogna avere fretta. Quindi non dobbiamo dare per scontato che nel giro di pochi secondi un bambino si accomodi sulla poltrona e sia disposto ad aprire la bocca. Per evitare di sentirsi sotto pressione, bisognerebbe prevedere più tempo, soprattutto per la prima visita. Se emaniamo tranquillità, trasmetteremo questo stato d’animo anche ai nostri piccoli pazienti.

Come iniziamo il trattamento? Nella sala di cura continuiamo con ciò che la nostra assistente ha iniziato a fare negli altri locali dello studio: mostriamo gli spazi al piccolo paziente per evitare di spaventarlo. In questo modo instauriamo un primo contatto. A volte basta accennare a un dettaglio, come dire al piccolo che la sua felpa è carina o che le sue scarpe luccicanti sono belle.

Spiegare in continuazione, senza stancarsi mai

A questo punto possiamo fare un passo avanti e, utilizzando parole semplici, spiegare al bambino perché si trova nello studio dentistico, qual è lo scopo della visita e che strumenti utilizzeremo. Potremmo mostrargli tutte le cose che si possono fare con la poltrona odontoiatrica e a che cosa serve lo specchietto. Va ricordato che ai bambini piace toccare gli strumenti e provare a fare quello che succederà durante il trattamento.

Non solo ai bambini, ma anche ai genitori occorre spiegare come comportarsi. Durante il trattamento, i genitori dovrebbero stare in disparte. Il più delle volte è persino meglio che restino nella sala di attesa, soprattutto se ci sono altri fratelli o sorelle che potrebbero creare confusione e nervosismo. Inoltre è importante che i genitori evitino di illustrare al bambino cosa farà il medico dentista, dato che spesso le loro supposizioni non coincidono con la realtà.

Alternative

Ci sono comunque dei casi in cui il bambino è già stato traumatizzato e quindi si rifiuta con tutte le sue forze di collaborare. In questi casi bisogna capire se il piccolo paziente non ha dolori o se è stato portato da noi perché ha mal di denti.

Se il bambino non ha alcun dolore, possiamo dargli il tempo di cui ha bisogno, in altre parole lo mandiamo a casa e fissiamo un altro appuntamento. In questi casi è importante poter contare sulla collaborazione dei genitori: devono capire che il bambino ha bisogno di un po’ di tempo per superare le sue paure e che conviene pazientare.

Se invece il bambino viene portato da noi perché ha male, non c’è tempo da perdere e quindi occorre dar prova di creatività. Spesso si ottengono ottimi risultati distraendo i bambini, perché hanno una fervida immaginazione che conviene sfruttare. Ricorrendo per esempio all’ipnosi durante il trattamento, è possibile trasportare mentalmente un bambino in un luogo in cui si sente a proprio agio. Per alcuni può essere un campo di calcio, per altri una fattoria con gli animali.

Se tutto ciò non dovesse bastare, si può valutare se ricorrere al gas esilarante.

Ultima spiaggia

In alcuni casi tutti questi metodi non servono a molto e, anche se ha mal di denti, il bambino non collabora. Con il consenso dei genitori si può allora eseguire il trattamento in anestesia generale. In seguito, però, è importantissimo permettere al bambino di continuare a familiarizzarsi con gli spazi dello studio. Nel migliore dei casi, proponiamo al bambino e ai suoi genitori un altro appuntamento a distanza di una settimana, il che serve sia per un controllo che per far capire al piccolo paziente che teniamo a lui. Durante la visita successiva possiamo parlare con il bambino di igiene orale ed esercitare con lui le tecniche di pulizia dei denti, che poi applicherà a casa. Una parola gentile al termine del controllo o un regalino possono aiutare a ridurre la paura e gli ostacoli in vista della visita successiva.