ALLA PANORAMICA

Come creare un team forte all’interno di uno studio dentistico

Yvonne Stalder
Teambuilding

In uno studio dentistico, dove in uno spazio ristretto lavorano persone con background professionali diversi, è particolarmente importante che nel team regni una buona atmosfera. Se il team è coeso i suoi membri si sostengono a vicenda. Un vantaggio da non sottovalutare, soprattutto in tempi caratterizzati dall’incertezza. Ma come si fa a trasformare un gruppo sciolto in un'unità potente?

Dalla ricerca emergono alcuni aspetti interessanti. La riuscita di un team non è dovuta al caso o alla fortuna: è possibile avere un’équipe unita attivandosi, ma ci vuole impegno, non succede dall’oggi al domani. Affinché un gruppo di singole persone si trasformi in un’entità efficiente, occorre superare diverse fasi.

Uno dei modelli più rinomati che descrive un simile processo di team building è quello elaborato dallo psicologo americano Bruce Tuckman, il quale ha previsto quattro fasi: forming, storming, norming e performing. Il modello aiuta a valutare le dinamiche nel proprio team proprio quando le cose non vanno molto bene. Quale titolare dello studio dentistico avete così la possibilità di adottare le misure del caso e di accelerare il processo di sviluppo del team.

Le quattro fasi non sono a sé stanti, in parte si sovrappongono. Inoltre, il processo non è necessariamente lineare. Il gruppo può tornare alle fasi precedenti, per esempio quando un nuovo membro entra a far parte del team o quando qualcuno è assente per un periodo prolungato. Per questo motivo di tanto in tanto riprendete queste quattro fasi per capire in che fase si trova il vostro team. E non dimenticate che anche voi ne fate parte!

1. Forming, la fase di orientamento 
Nella prima fase si tratta di orientarsi all’interno del gruppo. Si impara a conoscersi, molte cose sono ancora poco chiare, l’efficienza è limitata e ci si orienta al leader. In questa fase, i ruoli dei vari membri del team e i rapporti tra di loro sono poco chiari e vanno ancora definiti. Spesso questa fase è caratterizzata da incertezza e da mancanza di fiducia. In poche parole, il gruppo non è ancora in grado di lavorare in modo autonomo.

Ecco che cosa potete fare nella vostra veste di superiore.
•    Favorite il processo di conoscenza reciproca, senza dimenticare che anche voi fate parte del team! 
•    Assumete un chiaro ruolo di leader con poteri decisionali. In questo modo trasmettete sicurezza e date orientamento all’équipe. 
•    Fate in modo che nello studio regni un clima piacevole.

2. Storming, la fase del confronto 
I membri del gruppo cominciano a trovare il loro ruolo e ad andarsi incontro. Si confrontano con pareri e interessi diversi dai loro, emergono problemi a livello di collaborazione e nascono le prime lotte di potere.

Ecco che cosa potete fare nella vostra veste di superiore.
•    Evitate di tabuizzare o di prevenire i conflitti! Assumete il ruolo di moderatore_moderatrice affinché si possano affrontare i conflitti latenti. Date la possibilità a tutte le persone di dire la loro. 
•    Fate in modo che i conflitti non degenerino ponderando la situazione e mantenendo il sangue freddo.

3. Norming, la fase della collaborazione 
I membri del team iniziano a pensare in prima persona plurale e il gruppo è coeso. La comunicazione è sempre più orientata ai compiti e sempre meno alle relazioni. Prendono forma strutture e processi. I membri del gruppo riescono a confrontarsi e a discutere apertamente. Aumentano l’autostima del team e la motivazione di ogni membro del gruppo.

Ecco che cosa potete fare nella vostra veste di superiore.
•    Distanziatevi dal vostro ruolo di leader e assumete il ruolo di moderatore_moderatrice. Date spazio al team. Solo in questo modo i membri si confrontano e si assumono le proprie responsabilità.  
•    Coinvolgete maggiormente i singoli membri del team nei processi decisionali.

4. Performing, la fase in cui si raccolgono i frutti 
Ce l’avete fatta! Adesso può iniziare il vero e proprio lavoro di gruppo. Il team è performante, tutti i membri lavorano in modo produttivo e si sostengono a vicenda.

Ecco che cosa potete fare nella vostra veste di superiore.
•    A questo punto limitatevi a svolgere il ruolo di moderatore_moderatrice e a garantire buone condizioni quadro all’interno del team.


Fonte: modello elaborato intorno al 1950 da Bruce Tuckman, psicologo americano, e completato nel 2007 da Kate Cassidy.