ALLA PANORAMICA

Know how per la carriera delle giovani dentiste e dei giovani dentisti

Yvonne Stalder, Kommunikation SSO
Martin Bichsel
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Decidere di mettersi in proprio significa affrontare parecchie sfide. Alla terza edizione di SSO Campus, seguita da oltre 80 futuri e giovani medici dentisti, tre relatrici hanno fornito una serie di consigli pratici.

Nell’elegante atmosfera del foyer dello Stadttheater di Berna, seduti su sedie di velluto rosso sotto lampadari di cristallo, i partecipanti all’evento SSO Campus hanno seguito con grande interesse le presentazioni delle tre relatrici. In seguito, durante l’aperitivo offerto nel ristorante di fronte al teatro, hanno avuto il tempo di allacciare contatti, scambiare esperienze e godersi la bella serata estiva.

Come essere reperibili su Google 
La prima relatrice è stata Lucia Yapi, Certified Google Trainer e consulente indipendente, che ha parlato del marketing online. In modo molto chiaro e convincente ha spiegato come rendersi reperibili su Google e su altri motori di ricerca perché, per riprendere le parole della relatrice, «chi non viene trovato online non esiste». Ma come procedere? La prima cosa da fare è creare un profilo aziendale gratuito su Google per essere visibili su Google Maps. Poi bisogna creare un sito web accattivante, perché quando ci viene raccomandato un medico dentista o troviamo lo studio su Google Maps, la prima cosa che facciamo è controllare sul sito web che impressione ci fa lo studio.

Quando si progetta un sito web, occorre tenere conto di alcuni aspetti. In primo luogo, per farsi trovare bisogna presentare contenuti che interessino i visitatori del sito. I medici dentisti devono quindi mostrare ciò che fanno. Più servizi vengono presentati, migliore è il posizionamento nel motore di ricerca e più in alto si viene visualizzati nei risultati della ricerca, ha affermato Lucia Yapi.

In secondo luogo, i contenuti possono senz’altro essere differenziati. La relatrice ha consigliato di includere anche immagini e video e non solo testi. In questo modo si va incontro alle varie preferenze dei visitatori, che così si soffermeranno più a lungo sul sito web. Meglio evitare i cosiddetti siti web a pagina unica, che Google e altri motori di ricerca propongono solo raramente. In terzo luogo, è importante organizzare i contenuti e presentarli in modo strutturato nelle sottopagine. Anche i blog sono un’ottima soluzione per farsi trovare su Google.

In conclusione Lucia Yapi ha ricordato che sul web esistono alcuni standard ai quali ci siamo abituati e ai quali conviene attenersi. Affidare la creazione del sito a un’agenzia è sempre un’ottima idea, ma poi è altrettanto importante avere la possibilità di adattarlo autonomamente.

Gestire lo studio dentistico e comunicare alla pari 
Nella seconda presentazione Julia Frey, psicologa delle organizzazioni e collaboratrice scientifica alla Scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale, ha dato diversi consigli importanti ai futuri titolari di uno studio dentistico. Il suo messaggio principale? Il modo in cui si gestisce uno studio fa la differenza, è una cosa che si può imparare ed è un’attitudine perché «bisogna amare le persone», come ha affermato la relatrice.

«La cosa più importante è il rispetto», ha proseguito Frey. Il rispetto si vede nell’atteggiamento, nella collaborazione e nei rapporti tra i titolari dello studio e il loro team. Per creare un’atmosfera basata sul rispetto sono necessari tre elementi: l’apprezzamento, la comunicazione e la correttezza.

L’apprezzamento è importante perché migliora la soddisfazione lavorativa. Inoltre, attenua gli effetti negativi dello stress sul posto di lavoro. L’apprezzamento si trasmette nelle interazioni quotidiane e nell’organizzazione del lavoro. Non basta – anche se è importante! –retribuire adeguatamente le collaboratrici e i collaboratori.

Nelle interazioni quotidiane è importante trasmettere informazioni e qui la comunicazione svolge un ruolo decisivo. Innanzi tutto bisogna essere consapevoli, come affermato da Julia Frey, che «ciò che si trasmette non è automaticamente ciò che l’altra persona recepisce». Quando si comunica con il proprio team è importante tenerne conto, fornendo per esempio più contesto, il che aiuta il destinatario a inquadrare e a capire meglio le informazioni. Può anche essere utile chiedere ai propri dipendenti: «Hai capito che cosa intendo?», ma anche dare loro regolarmente un feedback sul modo in cui svolgono il loro lavoro.

Infine un rapporto di lavoro deve basarsi sulla correttezza, ossia sull’equilibrio tra sforzo profuso e ricompensa. Lo sforzo è l’impegno con cui una persona svolge il proprio lavoro, per esempio il ritmo di lavoro e lo stress mentale o fisico, mentre la ricompensa è la retribuzione, per esempio il salario, il riconoscimento o la sicurezza del posto di lavoro. «Si può immaginare tutto ciò come un contratto sociale» che si stipula all’inizio del rapporto di lavoro, ha affermato la relatrice. «Come dipendente metto a disposizione il mio tempo e le mie capacità in cambio di un salario, del riconoscimento e dell’apprezzamento. I due piatti della bilancia devono essere in equilibrio».

Poiché ognuno di noi percepisce in modo diverso la correttezza, non esiste una ricetta infallibile. Qui entra ancora una volta in gioco la comunicazione, quale componente importante di una buona gestione del personale: bisogna parlarsi e trovare un equilibrio tra i bisogni delle due parti. Questo è un aspetto importante soprattutto nei team interdisciplinari, dove gli interessi possono essere molto diversi tra loro.

La specializzazione al termine degli studi di medicina dentaria 
Michelle Simonek, la terza relatrice, ha presentato i vari corsi di specializzazione che si possono seguire al termine degli studi e ha raccontato la sua esperienza personale di dentista specializzata in chirurgia orale. Al momento Simonek è assistente alla Clinica di chirurgia orale del Centro di medicina dentaria dell’università di Basilea.

In Svizzera vi sono fondamentalmente due titoli di perfezionamento professionale: i certificati di perfezionamento professionale della SSO e il titolo di dentista specializzato. Le principali informazioni al riguardo sono disponibili sul sito web dell’Ufficio per la formazione postgrado BZW www.bzw-sso.ch.

La relatrice ha illustrato un po’ più nel dettaglio il suo campo di specializzazione, la chirurgia orale. Grazie a un breve video il pubblico ha potuto farsi un’idea di quanto succede ogni giorno in sala operatoria. «Ovviamente non operano solo i primari, ma soprattutto anche noi assistenti», ha spiegato Simonek. «Generalmente in sala si è molto concentrati e rilassati». La chirurgia orale si occupa di tutti gli interventi chirurgici nel cavo orale, eseguiti in anestesia locale o generale. Un campo di attività tutto sommato molto ampio con parecchie interfacce con altre specialità e con la medicina generale.

Come ogni perfezionamento professionale, anche quello in chirurgia orale comporta alcune sfide. Per Michelle Simonek lo svantaggio principale è il grande carico di lavoro a fronte di un salario iniziale basso, al quale vanno aggiunte le tasse per l’esame e per il rilascio del titolo. L’aspetto positivo è che «alla fine della giornata non si ha molto tempo per spendere quello che si è guadagnato», scherza la relatrice. Inoltre, concentrarsi su una specialità significa trascurare altre discipline. Alla luce di tutto ciò, il suo consiglio principale è stato: «Prima di specializzarsi, meglio fare esperienza in uno studio dentistico e consolidare le proprie competenze».

Oltre alle sfide ci sono anche aspetti positivi. Per Michelle Simonek il vantaggio principale è la formazione specialistica molto ampia. «Praticamente poi non ci sono quasi più brutte sorprese». A un certo punto, infatti, si è in grado di incidere qualsiasi ascesso, di eseguire giorno dopo giorno trattamenti per i dolori acuti e i traumi dentali e di estrarre qualsiasi tipo di dente. «Questo mi dà un senso di sicurezza per il mio lavoro futuro». Tra i tanti altri vantaggi, uno merita di essere menzionato: i colleghi del team oramai sono diventati suoi amici. «Affrontando insieme alti e bassi e sostenendosi a vicenda, ci si sente uniti. In ogni caso, se dovessi tornare indietro, sceglierei ancora questa strada!»